giovedì 28 ottobre 2010

Pulire casa: smacchiare il divano (2)

Ti ho già parlato di come pulire il divano, ora entriamo più nel dettaglio e vediamo come puoi smacchiare i vari tessuti, togliere le macchie più comuni, quali unto, biro, ...

  • Macchie di biro e pennarelli: se hai un divano in pelle prova a tamponare con il latte. Se la stoffa è resistente strofina delicatamente con un panno appena bagnato di acqua e ammoniaca. Se il tessuto è delicato usa una pasta di saponaria da spazzolare una volta che la macchia si è asciugata. Per il divano in velluto cospargi la macchia di sale fino e spazzola dopo circa mezz'ora. Se la stoffa è scamosciata frega delicatamente con la limetta per le unghie. Se la macchia è sul tuo bel divano in alcantara, tampona la macchia con alcol etilico (da liquori), poi con acqua e risciacqua.


  • Macchie di bevande alcoliche: nel caso di un divano in pelle, assorbi il liquido e passa una spugna inumidita con acqua tiepida e sapone. Se la macchia è sulla stoffa, assorbi il più possibile il liquido con la carta assorbente, lasciandola un po' sulla macchia poi pulici con un panno imbevuto di aceto bianco e alcol. Sull'alcantara, tratta la macchia con un panno inumidito con acqua appena tiepida tiepida e rimuovi l'eventuale traccia di colore con succo di limone e poi sciacqua bene.


  • Macchie di ruggine: la pelle e tutti i tessuti, eccetto le fibre acetate, possono essere passate con acetone o alcol, che sono efficaci contro la ruggine.


  • Macchie di vegetali (succhi di frutta e verdura): se si è rovesciato un liquido, assorbi la macchia e tampona la stoffa  con aceto bianco diluito con poca acqua calda. Tampona la pelle con una spugna appena imbevuta d'acqua tiepida e sapone. Tampona l'alcantara con acqua appena tiepida e risciacqua con acqua pulita.


  • Macchie di unto: se la macchia è sul divano in stoffa, appoggia della carta assorbente, poi toglila, cospargi la macchia di talco e aspetta qualche minuto. Quindi, spazzola delicatamente la parte interessata dalla macchia per rimuovere il talco. Se la macchia è sulla pelle, strofinala delicatamente con una soluzione composta da acqua tiepida, sapone e un cucchiaio di ammoniaca per ogni litro d'acqua, poi ripassa bene con uno straccio pulito, evitando di strofinare con insistenza. Per rimuovere l'unto dal divano in alcantara tampona con alcol etilico (da liquori), poi con acqua e risciacqua. 

Anche se si spera di non doverlo mai fare, è sempre meglio sapere come togliere le macchie dai nostri oggetti preferiti! Qui abbiamo affrontato come smacchiare i divani, presto ti spiegherò anche come smacchiare gli abiti , i pavimenti e  ti darò tante  tante altre idee per le pulizie. Continua a seguirmi!

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Laura

mercoledì 27 ottobre 2010

La festa di Halloween


Ti sei mai chiesto quali siano le origini della festa di Halloween? Ho deciso di parlartene in questo post, così per lasciare delle idee in libertà … E in conclusione ti lascerò una ricetta, che potrai utilizzare anche in questa occasione di festa!

La festa di Halloween è una festa di origine pre-cristiana, ora tipicamente statunitense e canadese, che si celebra la sera del 31 ottobre.

In Europa questa festa si diffuse con i Celti. I Celti festeggiavano il loro Capodanno il 1 novembre, quando terminava ufficialmente la stagione calda ed iniziava la stagione delle tenebre e del freddo. La festa era dedicata a Samhain, una divinità, Signore della Morte e Principe delle Tenebre.
A sera tutti i focolari domestici venivano spenti, e riaccesi dai druidi che passavano di casa in casa con torce avvivate presso il falò sacro situato a Tlachtga, vicino alla reale Collina di Tara.

I Celti non temevano i propri morti e lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi. Da qui l'usanza del trick-or-treat (in italiano "dolcetto o scherzetto?"). 
 
Il Cristianesimo tentò di eliminare le antiche festività pagane dando loro una connotazione diversa (integrandole o demonizzandole). Tuttavia, il culto di Samhain non fu sradicato. La Chiesa introdusse una nuova festa: il 2 novembre, Giorno dei Morti, dedicato al ricordo delle anime degli scomparsi, che venivano festeggiati dai loro cari, mascherandosi da santi, angeli e diavoli e accendendo dei falò.

In inglese Ognissanti si chiama All Hallows' Day; la vigilia del giorno di Ognissanti, cioè il 31 ottobre, si chiama All Hallow' Eve. Queste parole si sono trasformate prima in Hallows' Even, e da lì ad Halloween il passo è stato breve.

Interessante, vero?

Ora, come ti ho promesso, ecco la ricetta dei Dolci dei morti, detti anche ossa di morto.

Ingredienti:

100 g di mandorle o 100 di nocciole oppure miste
80 g di zucchero a velo
3 cucchiai di Passito di Pantelleria o altro vino liquoroso
2 cucchiai di farina
1 albume montato a neve

Tosta in una padella antiaderente e senza condimento i 2/3 delle mandorle, tritale e mettile in una ciotola con le rimanenti poi aggiungi il vino e lo zucchero a velo.

Monta a neve l'albume e uniscilo delicatamente alle mandorle (mescolando dal basso verso l'alto per non smontarlo) e incorpora, sempre delicatamente, la farina.

Metti un foglio di
carta da forno sulla placca del forno e distribuisci il composto a piccole cucchiaiate distanti l'una dall'altra di circa 2-3 cm.
Cuoci in forno caldo a 130° per 40/50 minuti. Devono prendere colore.
Infornarli a 100° per 1 ora 1 ora e mezza circa finchè diventano duri (devono asciugare più che cuocere). 

Buon Halloween!

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Laura

 

Ancora un' idea:
  • I biscotti “Ossa di morto” sono presenti quasi ovunque in Italia ed i nomi attribuiti sono simili da Nord a Sud. La ricetta che ti ho proposto qui è quella tipica di alcune località del Vercellese e del Novarese.
    Gli ingredienti, che possono anche leggermente variare da zona a zona, sono: farina di grano tenero, mandorle dolci e/o nocciole, zucchero, albume d’uovo ed aromi. 

lunedì 25 ottobre 2010

Melanzane alla parmigiana


Oggi voglio proporti la ricetta delle melanzane alla parmigiana, un classico della cucina italiana. Di questa ricetta esistono molte versioni: c'è chi impana le melanzane prima di friggerle, chi mette negli strati anche uova, mozzarella e prosciutto. La ricetta che ti descrivo io è quella che mi ha insegnato la mia mamma Cia, una cuoca sopraffina! E' una ricetta dal gusto semplice, ma deliziosa. Provala, poi dimmi se ti è piaciuta!

Ingredienti per 2 persone:

1 melanzana viola (o rotonda) grande               
100 gr di parmigiano grattugiato
1 bottiglia di passato di pomodoro
1 spicchio d'aglio
sale
basilico
olio per friggere


Preparazione:

Lava la melanzana e tagliala a fettine spesse circa ½ cm seguendo il senso della lunghezza.
Metti le fettine di melanzane in uno scolapasta, cospargi ognuna con un pizzico di sale e lasciale riposare per circa 1 ora – 1 ora e ½ . Questa operazione serve a far sì che espellano la loro caratteristica acqua che può renderle amare e leggermente piccanti.
Nel frattempo prepara il sugo mettendo in una pentola un filo d'olio, lo spicchio d'aglio e la passata di pomodoro e fai cuocere per circa mezz' ora.
Trascorsa l'ora, sciacqua le melanzane, asciugale e friggile in olio caldo per qualche minuto.
Metti sul fondo di una pirofila due cucchiai di sugo, quindi fai uno strato di melanzane, disponendole una di fianco all'altra senza sovrapporle. Versa uno o due cucchiai di sugo sulle melanzane, stendendolo uniformemente e cospargile con il parmigiano grattugiato. Ripeti questa operazione finché non avrai finito tutti gli ingredienti.
Metti la teglia nel forno a 180° per circa mezz'ora, finché il formaggio non avrà assunto quell'invitante aspetto dorato.
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Buon appetito!

Laura

Ancora qualche idea:
  • Per addolcire il pomodoro, che a volte può avere quel sapore un po' acido, puoi aggiungere in cottura mezzo cucchiaino di zucchero.
  • Le origini di questa ricetta sono contese tra Emilia Romagna, Campania e Sicilia. Sembra comunque che sia una eredità della dominazione Araba e Greca: infatti, ricorda molto la Moussaka greca e la Tiani araba.
  • Discusso è anche il significato del nome “parmigiana”.
    Secondo alcuni, tale nome significherebbe “cucinare come gli abitanti della città di Parma, ossia a strati”, secondo altri il nome indicherebbe la presenza del famoso formaggio nella pietanza. Più accreditata è l'ipotesi che il nome “parmigiana” derivi dalla parola siciliana "Parmiciana", ovvero l'insieme dei listelli di legno, sovrapposti, che formano la persiana e che ricordano la sistemazione delle melanzane nella parmigiana.





venerdì 22 ottobre 2010

Fine settimana in collina: Cisterna d'Asti



L'idea di oggi è quella di consigliarti un posticino carino dove trascorrere il fine settimana, passare qualche ora del tuo tempo libero in compagnia dimenticando lo stress del lavoro …
Che ne diresti di andare a Cisterna d'Asti? Si tratta di un grazioso paese piemontese del Roero.
Immagina, lungo la strada vieni abbracciato dai prati, dai boschi e dalle mille sfumature dei colori dell'autunno … Se poi scegli di fare la strada che da Montà ti porta a Cisterna, vivrai appieno l'abbraccio della collina e delle sue vigne.
Un vero paradiso per rilassarsi dopo una settimana di lavoro …
Quando arriverai a Cisterna verrai accolto da un simpatico borgo dall'atmosfera medievale con le strade acciottolate e il vecchio forno del paese, che viene ora aperto in occasione della festa locale. 
                                                                                     
Puoi passeggiare fino al castello, risalente all'XI o XII sec, dal giardino del quale potrai godere di un meraviglioso panorama. Lì avrai anche l'opportunità di fare un viaggio a ritroso nel tempo, nelle arti e mestieri di una volta.


Nelle cantine del castello, infatti, è allestito un museo che raccoglie oggetti, utensili, macchine ed attrezzature legate alle tradizioni di un tempo. 
Potrai vedere ricostruite con arredi originali la bottega dove si produceva il torrone, l'antica panetteria, la drogheria … Osserverai gli attrezzi che il calzolaio usava per riparare e fabbricare le scarpe, gli strumenti usati per filare la lana e molto, molto altro … 
Credimi, vale veramente la pena visitarlo! 

E se ti viene fame (in fondo il viaggio nel tempo è un viaggio lungo!), potresti fermarti a pranzare alla Ca' Rossa. In un ambiente caldo e avvolgente ti accoglierà la famiglia Bodda, che saprà deliziarti con tanti piatti prelibati, che riescono a coniugare i sapori della cucina tradizionale e casalinga con la raffinatezza di un menù curato e ricercato.

Ti starai chiedendo: “Ma che interesse hai a promuovere questo ristorante?” Nessuno, se non quello di segnalarti un luogo dove potrai stare sicuramente bene. In fondo, a chi non piacerebbe andare in un locale sapendo che prima di noi l'ha già provato qualcun altro e ci garantisce che si sta bene, togliendoci almeno in parte qualche dubbio? Faccio questo: ti segnalo un posto nel quale io e i miei cari siamo stati bene perché anche tu possa avere una giornata piacevole che ti rinfrancherà e ti renderà ancora più piacevole e sereno il ritorno a casa.
Buon week-end, amico mio!
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Laura 

Ancora un paio di idee:
  • Cisterna deve il suo nome alla cisterna che si trova all'interno del Castello e che un tempo era usata per raccogliere l'acqua piovana.

  • Se vai alla Ca' Rossa assaggia la fresca insalatina di tacchino con nocciole, è ottima! Per non parlare di altre specialità che vale la pena gustare: la toma d'Alba alla Langarola, il trittico di mare, i ravioli alla borragine in salsa di noci e i dolci ….

martedì 19 ottobre 2010

Il riso: un cereale che arriva da lotano

Ti sei mai fatto domande sull'origine e la provenienza dei cibi che entrano nella tua cucina?
A me è successo e spinta dalla curiosità ho pensato di fare qualche ricerca e sono felice di renderti partecipe delle mie scoperte. Anzi, se hai qualche curiosità su un cibo contattami e cercherò di rispondere alla tua domanda.

Così una sera, dopo aver cucinato un buon risotto, ho scoperto che il riso è il frutto di una piantina, l'Oryza Sativa, proveniente dall'Asia, dove veniva coltivato già settemila anni fa. In Europa il riso inizia ad essere coltivato dopo il 1300 e piano piano, prima come medicinale, poi come alimento, conquista un posto di prestigio nell'alimentazione. In particolare, in Italia fu introdotto forse dagli Arabi in Sicilia, o dai crociati di ritorno dalla Terra Santa, o dai mercanti della Repubblica di Venezia.
Il riso, fra tutti i cereali, è l'alimento più completo, fornisce un notevole contributo di fibre, vitamine e sali minerali ed è più digeribile di altri cereali, pensa che viene assimilato in 60/100 minuti.

Eh, è proprio vero che non si finisce mai d'imparare! Fino a poco tempo fa non avrei mai pensato che la storia potesse entrare anche in cucina! Ora ti saluto, vado a farmi un po' di pop-corn. A proposito, ma il mais da dove arriva? E cos'é? Te lo dirò presto!

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Laura


Ancora un'idea:
  • Perché si lancia il riso agli sposi? Secondo alcuni questa usanza ha origine dalla tradizione cinese: un’antica leggenda narra che il Genio Buono, alla vista dei contadini colpiti da una grave carestia, sia stato mosso a pietà e abbia chiesto loro di irrigare i campi con l’acqua del fiume in cui egli disperse i propri denti. L’acqua trasformò i denti in semi, da cui germogliarono migliaia di piante di riso, che sfamarono l’intera popolazione. Il riso da allora divenne simbolo di abbondanza e prosperità e lanciarlo sugli sposi equivale ad augurare loro un futuro di felicità e soddisfazioni. Secondo altri, invece, il lancio del riso ha origini Romane. Si dice, infatti, che per tradizione nell’Antica Roma si lanciasse del grano sugli sposi (sempre come augurio di fertilità). Il “cambio di cereali” è avvenuto nel momento in cui il riso è diventato più reperibile del grano (in casa il riso non manca quasi mai …il grano invece …!). Questa seconda ipotesi, però, riguardo alla tradizione del lancio del riso sugli sposi è meno certa rispetto alla prima.

lunedì 18 ottobre 2010

Pulire casa: smacchiare il divano

Raggomitolarsi in una sera d'inverno su un caldo divano, magari con un bel camino acceso, dà subito la sensazione di relax e l'idea di una casa espressione di serenità. Ma questo mobile tanto accogliente rischia di sporcarsi e macchiarsi facilmente. E' quindi utile sapere come pulire e smacchiare lo sporco più comune a seconda del tipo di tessuto e di macchia. 
Per mantenere il divano sempre "in splendida forma" cerca di girare spesso i cuscini, in modo che siano usati tutti con la stessa frequenza. Se poi vuoi pulirlo, prova a seguire queste semplici idee:
  • Tessuti robusti: puoi pulire il divano con l'aspirapolvere, togliendo tutti i cuscini e passandolo fra le molle e negli angoli nascosti dove potrebbe annidarsi la polvere. Fatto ciò, puoi strofinarlo con la schiuma secca.

  • Divano in velluto: se il tuo divano è in velluto usa la schiuma secca o una soluzione di acqua fredda e 2 cucchiai di ammoniaca per litro, seguendo il senso del pelo. Per risollevare il pelo ammaccato spazzola il velluto contropelo e asciugalo contemporaneamente con l'asciugacapelli.

  • Tessuti delicati (seta, raso...): se hai un divano in tessuto delicato, puoi pulirlo cospargendolo di saponaria in polvere e spazzolandolo delicatamente aspirando i residui con l'aspirapolvere.

  • Divano in pelle e in cuoio: se il divano è in pelle sintetica, puliscilo con una spugnetta imbevuta d'acqua e sapone delicato, sciacqua, asciuga e, se vuoi, ripassalo con un prodotto per mobili. Il divano in pelle e in cuoiopelle naturale colorata può essere ravvivata con la cera della stessa tonalità che si può ottenere alla cera vergine qualche goccia di anilina, reperibile nei negozi di belle arti. dovresti lucidarli regolarmente con la cera vergine o con la cera apposita, così eviterai che si screpolino. La

  • Divano in camoscio: per pulire il divano in camoscio puoi portare in tintoria le parti sfoderabili, mentre le altre puoi pulirle con la schiuma secca e, se necessario, passarlo poi con l'aspirapolvere in modo da toglierne i residui.

    Bene, spero che le mie idee per pulire il divano ti siano state utili, credo però che ora ti stia chiedendo come puoi fare per smacchiarlo, per togliere le macchie più comuni (biro, unto,...), lo vedremo molto presto! Continua a seguirmi, ho tante idee per te!
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Laura




venerdì 15 ottobre 2010

Una ricetta per te: la torta di mele

Pensavo a cosa avrei potuto scriverti nel mio primo post, qualcosa di utile ovviamente … Poi, ieri ho fatto una torta e mi è venuta l'idea! Ti scriverò l'ultima ricetta di torta di mele che ho provato. E' una torta semplice, anche da preparare, ma la trovo buonissima e, a mio modesto parere, può essere indicata anche per la colazione o la merenda dei bambini. In questa versione poi mi ricorda tanto la torta di mele che mi preparava la mia mamma quando ero piccola!
Spero che ti piaccia!

Ingredienti (per 6 – 8 persone):
3 o 4 mele
3 uova
250 gr. di farina
100 gr di zucchero
250 gr. di burro
1 bustina di lievito per dolci.

Mescola lo zucchero con il burro ammorbidito, incorpora i tuorli, poi la farina, alla quale avrai mescolato la bustina di lievito. Versa la farina attraverso un colino così non si formano i grumi. Monta gli albumi a neve, uniscili al composto e versane metà in una tortiera. Sbuccia le mele, tagliale a spicchi, poi a fettine sottili e disponile a raggiera, quindi, coprile con il restante impasto. Fai cuocere a 180° per 40 minuti, quindi spolverizzala con un po' di zucchero a velo.

Ancora un paio di idee:
  • Puoi sostituire il burro con circa mezzo bicchiere (quello della Nutella) di olio di semi e due tazzine di latte.
  • Se vuoi, puoi disporre le fettine di mele anche in superficie.

Ora non mi resta che dirti: Buon appetito e … alla prossima idea!


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Laura


lunedì 11 ottobre 2010

Ben arrivato!

Ben arrivato!
La casa è la tua isola di pace e di tranquillità. Non è solo un rifugio alle intemperie, ma è il luogo dove puoi dedicarti ai tuoi hobby, dove esprimerti liberamente, dove cucinare, riposare e divertirti con gli amici.
Eppure questo tuo amato rifugio può trasformarsi, a volte, in una foresta spaventosa con piccole e grandi insidie. La spesa, le pulizie, l'amministrazione possono diventare in alcuni momenti vere e proprie fonti di stress.
Così mi è venuta l'idea di dedicarmi alla ricerca di trucchi, segreti e consigli per rendere piacevoli (o almeno meno pesanti!) le incombenze quotidiane e trovare i modi per vivere veramente a pieno e con gioia la casa, così che sia sempre e solo un'isola di pace.
E siccome la casa ci sembra ancora più dolce dopo un bel viaggio, un bel week-end fuori, una bella gita fuoriporta o una serata in un locale carino ti darò tante idee interessanti per trascorrere dei sereni momenti di relax.
Buona Lettura!

Laura